Mitocondri norvegesi su Medscape

Un articolo su Medscape (un sito di informazione medica per professionisti del settore) commenta l’ultimo articolo di Fluge e Mella (quello dei ‘mitocondri norvegesi 1 e 2‘). E’ stato consultato anche Antony Komaroff che ha evidenziato due punti deboli dello studio. Da un lato il fatto che la funzione del piruvato deidrogensai non è stata misurata direttamente: infatti si è dedotto indirettamente il suo ipofunzionamento dal profilo degli amminoacidi e dalla sovra espressione di alcune proteine che servono a inibire il piruvato deidrogenasi stesso. Altro punto debole – secondo Komaroff – consiste nel fatto che non è possibile escludere che le alterazioni trovate siano espressione di decondizionamento (mancanza di esercizio).

I ricercatori norvegesi fanno tuttavia notare che le alterazioni metaboliche che ci si aspetterebbe in persone decondizionate (descritte da studi precedenti) non sono compatibili con quelle da loro riscontrate nei pazienti ME/CFS. Inoltre suggeriscono che queste anomalie siano indotte dal sistema immunitario. Probabilmente da un autoanticorpo, almeno in una frazione dei pazienti. Cioè si tratterebbe di una nuova forma di malattia autoimmune.

L’immunometabolica (o metaboloimmunologia?) è una disciplina appena nata – nel panorama medico – però sembra ricca di promesse, specialmente nella ME/CFS. E Fluge e Mella sembrano un po’ i Watson e Crick di questa nuova scienza, anche se un più attempati di quanto non fossero i due genetisti all’epoca della loro scoperta più famosa.


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